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mercoledì 21 settembre 2016

Beatrice Lorenzin: una cattiva compagnia da abbandonare al più presto


Dopo i volantini per il #fertilityday, che già avevano scatenato l'ira della maggior parte del popolo web, il Ministero della Salute ha deciso di riprovarci: un nuovo splendido volantino il cui intento è promuovere gli stili di vita "corretti" e di scoraggiare quelli dannosi per la salute ma soprattutto per la fertilità, che a quanto pare è l'unico tema che sta a cuore al ministero.

Guardando il volantino sorgono spontanee alcune considerazioni: la prima è indubbiamente riguardo al coraggio degli addetti comunicazione che hanno sfidato loro stessi e l'opinione pubblica, riuscendo dove nessuno sarebbe mai riuscito: fare un manifesto ancora più brutto e discriminatorio dei precedenti. Complimenti!

La seconda considerazione riguarda il contenuto: dal volantino si evince chiaramente che se sei biondo, bianco, con gli occhi azzurri ed un sorriso che basta per guadagnarsi l'assunzione a tempo indeterminato alla Colgate allora stai facendo il tuo; se sei nero, non frequenti spesso il parrucchiere e fumi in compagnia di neri che non frequentano il parrucchiere, stai sbagliando tutto.

Ora la domanda sorge spontanea: ma ai consulenti per la comunicazione del ministero non viene in mente che mettere come esempio positivo una foto alla Dawson's Creek e come esempio negativo una foto stile spacciatori del ghetto sia una delle cose più discriminatorie e razziste che si possano immaginare? Non viene in mente che nella prima foto, quella dove implicitamente si promuove l'eterosessualità tra persone della stessa etnia, non si sta concretamente dando alcun consiglio su come tenere uno stile di vita salutare? E soprattutto, si pensa che la seconda sia di un qualche impatto ai fini della prevenzione?

La terza e ultima considerazione sorge in forma interrogativa: ma non sarebbe stato meglio mettere una bella foto dove dei ragazzi (non necessariamente usciti da un manifesto per promuovere la razza ariana) fanno sport? O ancora meglio, non sarebbe il caso di preoccuparsi di educazione sessuale nelle scuole, di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e di creare una cultura sulla riproduzione e sul sesso che in questo paese è ancora troppo spesso un tabù?

L'ultima perla è l'utilizzo virgolettato della parola compagni. Se volevate fare una campagna contro i comunisti mangiabambini e pieni di droga... beh, non siete riusciti nemmeno in questo.

La misura è colma: in passato abbiamo visto ministri e sottosegretari dimettersi per molto meno. Forse è giunta l'ora anche per Beatrice Lorenzin, dalla quale non siamo mai stati così distanti.

Silvia Pagliai