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mercoledì 25 marzo 2015

Con la maestria di un pittore i vaccini danno colore alla nostra immunità



Ma cosa sono i vaccini?
Proviamo ad immaginare un piccolo esercito all’interno delle mura di un castello, ovvero il nostro organismo e le sue difese immunitarie (costituite da cellule ed altre sostanze,che nella nostra metafora sono i cavalieri e le loro armi); la possibilità che il castello venga attaccato da bracconieri, nemici stranieri, organismi senza scrupolo e intemperie atmosferiche è molto alta. Le mura del castello sono più o meno salde, il fosso che lo circonda più o meno profondo e il ponte levatoio può essere alzato o meno. Ecco, ora immaginiamoci che dei nemici pentiti, ma di fiducia, oppure delle nostre spie, entrino in questo castello, portino rifornimenti, armi, incoraggiamenti, e tutto ciò che può aver bisogno una realtà isolata come nella nostra storia. Così funzionano i vaccini, efficaci  aiuti che, in modo naturale, ed è bene sottolinearlo,  stimolano il nostro corpo a prevenire l’invasione di quelli che si possono dimostrare nemici talvolta invincibili, specialmente in quei castelli dove il ponte levatoio tende a rimanere abbassato, e la via di ingresso ai microbi risulta spianata. Nonostante l’indiscussa importanza delle vaccinazioni, che riducono di molti zeri il numero di morti ogni anni, ormai da qualche anno sono le vittime prescelte per campagne scientificamente infondate  ma, fatto ancor più grave, portate avanti a fini di lucro, come il famoso caso Wakefield.

Sfatiamo quelli che sono i più comuni miti legati a questa pratica di Sanità Pubblica:
·         Il vaccino trivalente (morbillo,parotite,rosolia) causa l’autismo.
L’esordio di questa bufala risale ad uno studio (condotto su 12 bambini, numero statisticamente insignificante) condotto dal  medico Wakefield e pubblicato, e dopo ritirato, dalla rivista scientifica The Lancet. Indagini svolte in seguito misero in evidenza la contraffazione dei dati anamnestici, Wakefield infatti, oltre a sottoporre bambini ad inutili esami invasivi come  colonscopia e punture lombari, aveva omesso la pregressa diagnosi di disturbi dello sviluppo in 5 dei 12 bambini e numerosi altri particolari, come il reclutamento delle 12 famiglie tra quelle contrarie alle vaccinazioni.
·         I vaccini contengono mercurio e sono neurotossici.
Il mercurio è un elemento diffuso sulla terra, contenuto in acqua, terreno, piante e animali. Il metilmercurio, composto organico del mercurio e neurotossico in quantità elevate, viene assunto dall’uomo soprattutto tramite gli alimenti di origine marina. Tuttavia nei vaccini non è presente il Metil mercurio bensì l’Etil mercurio, composto differente dal precedente, di tossicità molto inferiore in quanto metabolizzato ed eliminato in modo più efficiente dal nostro organismo. Inoltre l’etilmercurio derivato dal thimerosal, il conservante utilizzato nei vaccini, viene  assunto per via differente (parenterale, ovvero tramite puntura sottocutanea), a basso dosaggio, in maniera intermittente e non costante.
·         Il vaccino per l’influenza è inutile e serve solo ad arricchire le case farmaceutiche.
La necessità di somministrare alle categorie a rischio, come gli anziani e i bambini piccoli, il vaccino dell’influenza tutti gli anni, unito all’insorgenza di influenze durante l’inverno anche in coloro che si sono sottoposti alla vaccinazione potrebbe far pensare ad una sua inefficacia. Analizzando la prima obbiezione si può facilmente dimostrare che il virus dell’influenza cambia rapidamente il suo aspetto, mascherandosi e risultando sempre nuovo alla nostra immunità che non può proteggerci se non ha già incontrato il nemico, per questo tutti gli anni il vaccino dell’influenza, che viene preparato e testato già a partire da Febbraio, deve essere prodotto nuovamente e reintrodotto in circolo. C’è un altro aspetto da considerare ed è quello che questo vaccino va a stimolare un tipo di immunità che, sfortunatamente per noi, non è duratura (e non è certo colpa delle case farmaceutiche!). Per quanto riguarda la seconda obiezione ci sono due principali punti da mettere in evidenza; il primo riguarda il fatto che in circolo ci possono essere numerosi ceppi di virus e non tutti possono essere introdotti nei vaccini, vengono dunque scelti quelli più patogeni e più diffusi. Il secondo punto è il risultato delle differenze interindividuali che si possono riscontrare nella popolazione, in poche parole alcune reagiscono e sviluppano una difesa migliore altri, invece, tendono a rispondere meno prontamente. Tuttavia è necessario mettere in evidenza che in ogni caso le influenze si presentano in modo molto più flebile di quanto non farebbero se il paziente non fosse stato vaccinato.

“Forse la percezione del rischio non si basa tanto sul calcolo dei rischi stessi ma sull’incommensurabilità della paura. I nostri timori sono condizionati dalla storia, dall’economia, dal potere sociale, dai miti e dagli incubi, ci affezioniamo alle nostre paure, proprio come facciamo con tutte le nostre convinzioni.” (cit. Eula Bliss).

(Per approfondire: www.vaccinarsi.org/contro-la-disinformazione)



Federica Benvenuti

mercoledì 18 marzo 2015

Immigrati: da numeri reali a falsi miti



Quanto la retorica anti-immigrati della Lega Nord di Salvini sia lontana dalla realtà e gonfiata in maniera propagandistica e demagogica, più di tutti i discorsi "buonisti" - come piace ai destrorsi definire l'umanitarismo cosmopolita, che è cosa in sé nobile responsabile ed anche un tantino dovuta da parte nostra che siamo i ricchi del Pianeta - ce lo dice il rapporto Istat 2014 sull'immigrazione : il "tasso migratorio", cioè l'indicatore che riporta la variazione "per mille" degli immigrati, nel 2014 si è assestato a 2,3: ciò significa che, lo scorso anno, ogni 1000 abitanti presi in considerazione si sono aggiunti due immigrati stranieri. Nel 2013 il tasso era 3,0; nel 2012 4,1; nel 2011 5,1; nel 2010 6,4; nel 2007, anno di punta, si assestava a 8,4
Il numero di immigrati che arrivano in Italia, dunque, è in calo da 7 anni a questa parte. Se ne facciano una ragione tutti gli xenofobi leghisti: si tratta di numeri, di nudi dati di fatto. D'altra parte c'è l'amara consapevolezza che, in Italia, l'emotività vince sulla matematica. È il nostro modo, meschino, di essere idealisti: quando un marocchino toglie la vita a David, l'opinione pubblica imbraccia i forconi e si scaglia contro gli immigrati (perché è evidente che gli immigrati sono tutti assassini, no?), quando invece c'è un delitto di mafia o un omicidio, che sia di Cogne o di Garlasco, non è la nazione italiana a finire sul banco degli imputati ma il singolo delinquente mostro assassino. Sono gli stessi programmi televisivi spazzatura che in queste situazioni fanno di tutto per mettere l'omicida sotto la lente di ingrandimento, facendoci sentire quanto il delitto in questione sia un caso scientifico, una singolarità eccezionale. Per gli immigrati non vale lo stesso, loro sono tutti fatti così, è la loro natura... 

Ma farsi un esamino di coscienza e rendersi conto che anche gli stranieri sono uno diverso dall'altro?



Niccolò Biondi

venerdì 13 marzo 2015

Che cos'è lo #sblocca26?

#sblocca26 è il nome simbolico attribuito ad un'iniziativa che parte dalla necessità di liberare la linea 26 dalle correnti di traffico che quotidianamente, nell'arco orario che va dalle 16.30 alle 18.30 circa, affollano Pace Mondiale generando eccessivi ritardi della linea stessa su tutto il territorio di Scandicci. In merito a questa considerazione, I Giovani Democratici di Scandicci hanno considerato l'idea di ridisegnare nuovamente il percorso chilometrico della linea 26, aggirando totalmente l'afflusso di traffico senza però dover eliminare la caotica fermata. Il progetto presentato all'Assessore Anichini mostra un valido percorso alternativo che porterà la linea 26 ad attraversare Via Flavio Stilicone, svoltando a sinistra per Via di Pontignale e proseguendo verso destra in Via del Pantano dove troverà nuovamente il suo naturale percorso che lo accompagnerà fino a destinazione eliminando la possibilità di generare ulteriori ritardi. 

In attesa di una risposta positiva da parte dell' amministrazione locale:

ci vediamo alla fermata dell' autobus!




Beatrice Bandini e Daniele Ciani Passeri

lunedì 9 marzo 2015

Capolavori di legali pittori

Non lasciano interviste, operano nell’oscurità della notte e tutto ciò che sappiamo di loro lo conosciamo solamente attraverso le loro opere. Un muro, bombolette spray e possono iniziare a lavorare. Gli Street Artists nascono con i movimenti di protesta che esaltano il ruolo dei murales come libere espressioni creative della popolazione contro il potere. Nel tempo hanno assunto sempre più un valore estetico venendo spesso commissionati da enti pubblici o privati con intenti decorativi, rimanendo comunque legati ai principi di un’arte rivoluzionaria che scaturisce da malcontenti sociali. Scandicci non è rimasta indifferente al fascino della pittura murale: si moltiplicano i disegni, gli artisti e gli eventi in cui non è più un taboo parlare dei murales come forma artistica. Sono stati realizzati su muri di palestre, scuole, ospedali grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale e di street artists scandiccesi e fiorentini che attraverso bandi e concorsi hanno attenuto il consenso alla riqualificazione di spazi cittadini. 
Diverso è il discorso per i graffiti illegali che nascono lungo binari, cavalcavia e monumenti storici per i quali, in Italia, valgono le seguenti direttive: Chiunque, fuori dei casi preveduti dall'articolo 635, deturpa o imbratta cose mobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 103. Se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati, si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro“.
Le mere forme di vandalismo ostacolano quei pittori la cui arte si manifesta proprio attraverso murales e graffiti complessi ed elaborati, che richiedono ore di lavoro e che non solo sono forme di recupero urbano ma portano avanti lotte e proteste sociali. A Scandicci è nata da poco un’ associazione che sta permettendo un avanzamento nell’affermazione dell’arte di strada sul territorio; grazie al gruppo degli Young Artists, i giovani si avvicinano alla pittura spray con la consapevolezza che tra l’arte ed il vandalismo vi è un grande confine: il talento. I cittadini apprezzano sempre di più il lavoro svolto da questa associazione culturale e l’entusiasmo con cui sta cercando di coinvolgere la cittadinanza attraverso eventi e corsi da loro organizzati.

Anche la Biennale di Venezia è pronta ad aprire le porte alla Street Art, Scandicci potrà essere da meno?



Beatrice Bandini