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mercoledì 18 marzo 2015

Immigrati: da numeri reali a falsi miti



Quanto la retorica anti-immigrati della Lega Nord di Salvini sia lontana dalla realtà e gonfiata in maniera propagandistica e demagogica, più di tutti i discorsi "buonisti" - come piace ai destrorsi definire l'umanitarismo cosmopolita, che è cosa in sé nobile responsabile ed anche un tantino dovuta da parte nostra che siamo i ricchi del Pianeta - ce lo dice il rapporto Istat 2014 sull'immigrazione : il "tasso migratorio", cioè l'indicatore che riporta la variazione "per mille" degli immigrati, nel 2014 si è assestato a 2,3: ciò significa che, lo scorso anno, ogni 1000 abitanti presi in considerazione si sono aggiunti due immigrati stranieri. Nel 2013 il tasso era 3,0; nel 2012 4,1; nel 2011 5,1; nel 2010 6,4; nel 2007, anno di punta, si assestava a 8,4
Il numero di immigrati che arrivano in Italia, dunque, è in calo da 7 anni a questa parte. Se ne facciano una ragione tutti gli xenofobi leghisti: si tratta di numeri, di nudi dati di fatto. D'altra parte c'è l'amara consapevolezza che, in Italia, l'emotività vince sulla matematica. È il nostro modo, meschino, di essere idealisti: quando un marocchino toglie la vita a David, l'opinione pubblica imbraccia i forconi e si scaglia contro gli immigrati (perché è evidente che gli immigrati sono tutti assassini, no?), quando invece c'è un delitto di mafia o un omicidio, che sia di Cogne o di Garlasco, non è la nazione italiana a finire sul banco degli imputati ma il singolo delinquente mostro assassino. Sono gli stessi programmi televisivi spazzatura che in queste situazioni fanno di tutto per mettere l'omicida sotto la lente di ingrandimento, facendoci sentire quanto il delitto in questione sia un caso scientifico, una singolarità eccezionale. Per gli immigrati non vale lo stesso, loro sono tutti fatti così, è la loro natura... 

Ma farsi un esamino di coscienza e rendersi conto che anche gli stranieri sono uno diverso dall'altro?



Niccolò Biondi

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