Pagine

lunedì 21 novembre 2016

Cari ragazzi, siate padroni del vostro destino biologico




Riportiamo il testo integrale dell'articolo scritto da Elena Cattaneo, ricercatrice e senatrice a vita, apparso domenica 20 novembre su Repubblica.

La senatrice rivolge un appello ai giovani, per questo crediamo che sia importante diffondere il suo messaggio a più persone possibile, ai nostri coetanei in particolare. Buona lettura!


Le generazioni che in questi anni stanno diventando maggiorenni sono le prime che possono davvero prendere in mano il proprio destino biologico. Accanto a una persistente crisi economica e alle conseguenti difficoltà occupazionali, i giovani d'oggi nati in questa parte del mondo hanno dei vantaggi impensabili rispetto ai loro nonni e ai molti altri giovani decisamente meno "fortunati" che popolano altre parti del mondo. L'Economist qualche mese fa ne ha parlato come della generazione che possiede mediamente il più alto quoziente intellettivo mai raggiunto prima e che ha la possibilità di realizzare un percorso culturale e di preparazione al lavoro senza precedenti.

I ragazzi oggi hanno maggiore possibilità di viaggiare, sostegni economici per la formazione all'estero e tariffe aeree un tempo inimmaginabili. Possono sperimentare e conoscere contesti culturali differenti, arricchendosi. Si aggiungono le infinite opportunità di conoscenza tramite Internet ( nonostante non sempre attendibile). Le attuali generazioni soprattutto del nord del mondo sono più libere da condizionamenti politici e religiosi, possono esprimersi liberamente, perseguendo il proprio desiderio di realizzazione, professionale e umano.

Anche l'aspetto biologico ha la sua parte in questo processo. Le alte condizioni igienico-sanitarie dei Paesi occidentali permettono di guadagnare ogni anno tre mesi in più di aspettativa di vita media: due terzi dei bambini nati in questi anni potrebbero arrivare o superare i cento anni di vita. Per rendere possibile tutto questo le generazioni precedenti si sono dovute impegnare, hanno dovuto rimuovere paludi, rendere potabili le acque, costruire ospedali, scuole e case con ambienti sani e riscaldati, nonché avviare la rivoluzione agricola, oggi irragionevolmente criticata, che ha permesso di sfamare una popolazione sempre più vasta. Il processo non è terminato, oggi si lavora per il futuro, e il futuro può essere luminoso ma contenere coni d'ombra.

La parte luminosa consiste nel poter usare l'intelligenza per controllare la parte emozionale dei propri comportamenti adottando stili di vita che ci allontanino, per esempio, da fumo e alcol. O nell'avere a disposizione, già al compimento del diciottesimo anno, test genetici che ci indicano le predisposizioni scritte nel nostro Dna. Angelina Jolie ha affrontato una rischiosa familiarità con il carcinoma mammario e ovarico, dovuto a mutazioni dei geni Brca1 e 2, scegliendo la chirurgia in via cautelativa. I test possono dirci molto anche sulla predisposizione a malattie cardiache o sulla risposta che ognuno di noi ha verso determinati farmaci. Ad esempio, un test genetico oggi ci dice se apparteniamo a quel 3% dei pazienti che richiede una dose minima dell'anticoagulante warfarina, salvandoci dal rischio di emorragie. La zona di luce comprende anche i vaccini, purtroppo ostaggio di credenze errate e irrazionalità, ma sicuri, efficaci e capaci di impedire l'insorgenza di malattie infettive contagiose gravi o mortali. Tra i tanti vaccini attualmente disponibili ve ne sono due, quello contro l'Epatite B e il papilloma virus (Hpv), che maggiormente interessano i giovani il cui uso terapeutico può diminuire drasticamente la comparsa di malattie oncologiche quali, rispettivamente, il cancro al fegato e alla cervice uterina o, nell'uomo, al collo e alla testa.

Le zone d'ombra sono paradossalmente rappresentate dalla necessità di affrontare questo eccesso di conoscenza mai avuto prima. Prendere in mano le redini del proprio futuro significa anche considerare il destino biologico e, quindi, avere il coraggio di rivedere la propria scheda vaccinale o decidere di affrontare test genetici, con tutti gli interrogativi che ciò comporta. La conoscenza e la prevenzione sono sempre state amiche dell'uomo. E oggi, i nostri nonni, rischiano di guardarci con stupore. Ai loro tempi questi strumenti erano minimi. C'era spesso solo buio, freddo, fame, una vita breve, le epidemie. La strada per una vita migliore e più consapevole, per i malati e la società tutta, è tracciata. Spetta a voi, ragazzi, non cedere alla paura di conoscere.

Elena Cattaneo

Nessun commento:

Posta un commento