La realtà è questa: Scandicci non odia. Scandicci accoglie, con la generosità che da sempre caratterizza la sua cittadinanza.
Questo è ciò che è uscito dall'assemblea di ieri sera che si è tenuta nel teatro della parrocchia di Casellina. Tante persone, dai più giovani agli anziani, molte delle quali impegnano il proprio tempo nel volontariato, grazie alle associazioni scandiccesi, sono pronte ad accogliere chi viene da situazioni di sofferenza, chi scappa dalla guerra e dalla povertà, secondo un principio basilare: quello dell'umanità e della solidarietà.
Alcune di queste persone hanno delle legittime preoccupazioni, dubbi anche comprensibili, ed erano andate all'assemblea di ieri sera per capirne di più, affidandosi all'amministrazione e alla Caritas, responsabile del progetto. Quel che è successo è che a queste persone non è stato permesso di capire, perché a chi doveva spiegare non è stato permesso di farlo.
Allora noi ci rivolgiamo a chi era lì e ha impedito lo svolgimento democratico dell'assemblea, a chi vive nell'odio e nella frustrazione, ma soprattutto a chi strumentalizza il disagio delle persone, venendo meno al compito primario della politica: quello di mediare, di cercare di dare risposte concrete al malessere delle persone, di provare a rendere realizzabili le loro aspettative senza alzare continuamente l'asticella. A queste persone diamo un consiglio e mandiamo un messaggio.
Il consiglio (soprattutto ai giovani come noi): leggete, studiate, approfondite sempre, osservate il mondo che vi circonda e vi accorgerete che è più vasto della strada in cui vivete, e che l'orizzonte di tempo è più lungo della prossima campagna elettorale.
E prendetevi un paio d'ore per guardare un film: si chiama "Fuocoammare", ha vinto l'Orso d'oro a Berlino e rappresenterà l'Italia agli Oscar. In quelle immagini osservate gli occhi delle persone che arrivano a Lampedusa, e guardate quelli del dottor Bartolo, che in vent'anni ha visitato più di 200.000 migranti e che ha ispezionato migliaia di cadaveri di uomini, donne, bambini. In quegli occhi vedrete tutta la sofferenza del mondo, ma anche la luce di chi fa del bene, perché come ogni uomo di mare che si rispetti sa, una persona in difficoltà in mezzo al mare la si salva, chiunque essa sia e qualsiasi sia la sua provenienza.
Questo è ciò che abbiamo il dovere di fare tutti, per continuare a definirci "esseri umani".
Il messaggio che invece mandiamo agli odiatori di professione, agli (autodefiniti) "fascisti del terzo millennio", agli speculatori sulle tragedie è questo: tranquilli, da Scandicci non passerete.
Purtroppo si sa: più passa il tempo e più la memoria del passato si perde, e gli anticorpi vengono meno. Vi promettiamo che noi saremo quegli anticorpi, rispondendo col sorriso di chi sa di essere dalla parte giusta della storia, e rivendicheremo con orgoglio la nostra differenza da voi, che non è semplicemente quella tra destra e sinistra, ma è piuttosto la stessa differenza che corre tra gli esseri umani e le bestie.
Ma l'ultimo messaggio, il più importante, è per chi arriva a Scandicci: non sentitevi odiati, perché troverete una città aperta e accogliente. Noi non aspettiamo 24 profughi, ma 24 persone, che significano molto di più di un semplice numero: ognuno con la propria storia e la propria vita. E noi la vostra storia la vorremmo ascoltare, per comprenderla e raccontarla a chi ha paura e a chi odia.
Non permetteremo che vengano costruiti muri. Questo è, per oggi e per il futuro, il nostro messaggio di speranza ed anche il nostro modo, l'unico che consideriamo degno, di fare politica.
Bravi ragazzi dobbiamo sconfiggere questo odio verso il diverso.
RispondiElimina